Imballaggi in plastica. Etichettare bene per un corretto riciclo

Ogni consumatore è ormai da alcuni anni abituato a separare gli imballaggi per destinarli alla raccolta differenziata. E non parliamo solo della plastica, ma di tutti i materiali utilizzati per imballare i prodotti che giornalmente acquistiamo, carta e vetro soprattutto. Per quanto riguarda la plastica esistono dei simboli e codici alfanumerici che identificano il tipo di polimero. Ne abbiano parlato nell’articolo sulle norme per l’etichettatura degli imballaggi, ricordando il nostro impegno per un corretto utilizzo della plastica e favorire un’economia circolare virtuosa e rispettosa dell’ambiente.

Cosa dice la direttiva UE

L’11 settembre 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, che recepisce la direttiva UE 2018/851 sui rifiuti, e la direttiva (UE) 2018/852 relativa agli imballaggi e ai rifiuti di imballaggio. Il decreto, che avrebbe già dovuto entrare in vigore un anno fa, è stato procrastinato al 1° gennaio 2023, data a partire dalla quale tutti i produttori di imballaggi di ogni tipo dovranno adeguarsi.

Non vogliamo in questo articolo entrare nel merito particolare delle diverse indicazioni contenute nella direttiva europea che riguarda tutti gli imballaggi in uso, non solo quelli in plastica. Ci interessa invece puntualizzare le motivazioni che stanno alla base di tale direttiva e le ricadute che possono avere nel mercato dell’imballaggio, in special modo per l’impegno e la cura che Ellepack da sempre riserva per l’ambiente e per una cultura imprenditoriale attenta all’innovazione e alle esigenze della clientela, per offrire risposte adeguate ed efficaci.

La cura di Ellepack nell’etichettatura dei prodotti

Da molti anni ormai e ben prima della direttiva europea, siamo soliti stampigliare su ogni termoformato prodotto il simbolo triangolare, composto da tre frecce, insieme alla sigla identificativa del polimero. Lo facciamo affinché il nostro cliente sia ben informato sul materiale che utilizza e sulle sue proprietà: la selezione del polimero conforme all’uso cui è destinato il vassoio termoformato è un passaggio importante nella progettazione dell’imballaggio. Insieme alle caratteristiche tecniche, l’indicazione del polimero serve al cliente per la raccolta e lo smaltimento a fine vita del termoformato.

Ellepack offre sempre la possibilità alle aziende di ritirare le plastiche a fine ciclo. Ci prendiamo carico di raccogliere i vassoi o i blister termoformati per immetterli nel riciclo e dare vita a nuova plastica e a nuovi imballaggi.

Quando una plastica è riciclabile?

Per essere considerati riciclabili gli imballaggi, ai sensi della norma tecnica UNI EN ISO 13430, devono soddisfare i criteri di idoneità alle tecnologie di riciclo esistenti. E precisamente:

  • esistenza di un’efficiente tecnologia per il riciclo dell’imballaggio;
  • esistenza di una massa critica affinché sia gestibile un processo efficiente di riciclo; 
  • esistenza di un mercato per i materiali ottenuti a valle del processo di riciclo.

Le plastiche utilizzate in Ellepack per la termoformatura rientrano tutte nei criteri sopra citati e sono pertanto da considerarsi 100% plastica riciclabile. Fa eccezione solo la plastica floccata perché l’applicazione sulla lamina di polistirene di fibre tessili (effetto velluto) rende difficile la riciclabilità del prodotto.

È doveroso ricordare che il riciclo della plastica richiede obbligatoriamente la suddivisione dei polimeri per famiglie (PS, PET, PP, PVC, ABS ecc.): non è possibile, infatti, mescolare negli impianti di riciclaggio differenti polimeri. In Ellepack  infatti adottiamo appositi contenitori marcati con il nome del polimero per assicurare che non vengano mai mescolate le diverse plastiche.

Anche per questo motivo è estremamente importante etichettare ogni prodotto identificando il polimero con la sigla o con la dicitura per esteso (es. PS o Polistirene).

Come indicare che una plastica proviene da riciclo?

Per indicare che un imballaggio, plastica nel nostro caso, proviene da riciclo, industriale o post-consumo, la normativa prevede l’adozione di un pittogramma denominato Ciclo di Mobius.

Il ciclo di Mobius segnala infatti che la composizione dell’imballaggio, oltre che riciclabile, è materia riciclata. È poi possibile inserire all’interno del simbolo un valore percentuale che indica appunto la percentuale in peso di materiale riciclato.

Etichettare vuol dire informare e formare

L’etichettatura non può essere solo un obbligo di legge da assolvere passivamente. È invece un’opportunità per essere trasparenti col mercato, informare sulle caratteristiche che rendono la plastica un materiale amico dell’ambiente e formare la responsabilità di ognuno a un corretto utilizzo degli imballaggi.

I prodotti Ellepack oggi sono nella quasi totalità provenienti da riciclo industriale e post-consumo e sono 100% riciclabili. Termoformati che possono rivivere infinite volte, mantenendo inalterate le prestazioni e trasformandosi in tante tipologie di vassoi e blister.

Chiamaci per conoscere meglio le potenzialità del termoformato!