Modello 231

Compliance

Il Consiglio di Amministrazione della società, in data 20 marzo 2024, dando esecuzione a quanto già deciso in data in data 11.12.2023 “i) Valutazione dell’organizzazione aziendale in riferimento a quanto previsto dal D.Lgs. 231/2001 “La responsabilità amministrativa degli enti; ii) Avvio progetto D.Lgs. 231/2001 e redazione Modello Organizzativo e di controllo (MOG)”, ha deliberato di approvare e adottare il Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001.

Il modello organizzativo

Lo scopo del Modello Organizzativo è la predisposizione di un sistema strutturato ed organico di procedure ed attività di controllo (ex ante ed ex post) per la prevenzione e consapevole gestione del rischio di commissione dei reati, mediante l’individuazione delle attività sensibili e la loro conseguente mappatura.

L’adozione del Modello avviene nella convinzione che la sua efficace attuazione non soltanto consenta alla nostra Società di beneficiare dell’esimente prevista dal D.Lgs. 231/2001, ma migliori, nei limiti previsti dallo stesso, la Corporate Governance, limitando il rischio di commissione dei reati e i relativi risvolti reputazionali ed economici.

I destinatari del Modello sono i medesimi soggetti che, per interesse o a vantaggio della Società, potrebbero commettere i reati previsti dal Decreto, ovvero soggetti che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione della Società, soggetti sottoposti alla loro direzione o vigilanza e soggetti delegati ad agire in nome, per conto o nell’interesse della Società.

L’individuazione delle attività nel cui ambito possono essere commessi reati presuppone un’analisi approfondita della realtà aziendale a tutti i livelli della struttura organizzativa. Quest’analisi consente di individuare non solo in quali momenti della vita e dell’operatività dell’ente possono generarsi fattori di rischio e possono essere commessi reati, ma anche su quali unità organizzative ricadono i singoli rischi reato.

La descrizione dei rischi reato è parte integrante del Modello e si sofferma sulle unità organizzative esposte al rischio, sulle occasioni di realizzazione della condotta illecita nonché sulle modalità di realizzazione. I rischi individuati hanno natura potenziale, in quanto la loro identificazione non tiene conto del sistema dei controlli interni presenti in Azienda. Il rischio si evidenzia in quanto è originato da un’attività sottostante che potenzialmente, in assenza di un efficace sistema dei controlli interni, potrebbe sfociare in una condotta illecita commessa da un soggetto apicale, dipendente, collaboratore o terzo al servizio della Società, configurando l’interesse o il vantaggio per la stessa.

A fronte dei rischi reato identificati sono stati, inoltre, definiti i protocolli di controllo, ovvero i comportamenti e le procedure cui tutti i soggetti devono attenersi nello svolgimento delle rispettive mansioni, al fine di prevenire la commissione dei reati. Tali protocolli si sostanziano in regole comportamentali e in procedure operative.

Il Presidente, quindi, propone di approvare ed adottare il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 così come presentato.

Modello Organizzativo – Parte Generale

Il codice etico

In generale, il Codice Etico contiene l’insieme dei diritti, dei doveri e delle responsabilità della Società nei confronti di tutti i soggetti portatori di interessi dell’Azienda (soggetti che ivi prestano attività lavorativa, fornitori, collaboratori esterni, Pubbliche Amministrazioni, azionisti, etc.), mira a raccomandare, promuovere o vietare determinati comportamenti e può prevedere sanzioni proporzionate alla gravità delle eventuali infrazioni commesse. 

Il Codice Etico è un documento che può sancire anche i principi etici rilevanti ai fini della prevenzione dei reati ex D.Lgs. 231/2001 e la cui adozione costituisce un elemento essenziale dell’ambiente di controllo preventivo. 

Il Codice Etico allegato al Modello, di cui il Presidente propone l’approvazione e l’adozione, costituisce una versione aggiornata e integrata con il disposto del D.Lgs. 231/2001. 

Codice Etico

L’organismo di vigilanza

La costituzione di un “Organismo dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo” a cui affidare il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello Organizzativo e di curarne l’aggiornamento, è una delle condizioni previste dal Decreto affinché la Società possa essere esonerata dalla responsabilità conseguente alla commissione dei reati previsti dal Decreto stesso.

Il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del Modello Organizzativo si sostanzia nella verifica:

  • dell’efficacia e adeguatezza del Modello in relazione alla struttura aziendale ed alla effettiva capacità di prevenire la commissione dei reati;
  • dell’osservanza delle prescrizioni contenute nel Modello da parte degli Organi Sociali, dei Dipendenti, delle Società di Service e degli altri soggetti terzi;
  • dell’opportunità di aggiornamento del Modello, laddove si riscontrino esigenze di adeguamento dello stesso in relazione a mutate condizioni aziendali e/o normative, nonché al verificarsi di violazioni significative del Modello medesimo.

Avuto riguardo a quanto sopra riportato e considerata la struttura organizzativa, la società ha nominato un Organismo di Vigilanza monocratico soggetto esterno con conoscenza della normativa in oggetto nella persona del Dott. Riccardo Rapelli, conferendo allo stesso autonomi poteri di iniziativa e di controllo con il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello, nonché di curarne l’aggiornamento

A tal fine:

– è stato acquisito il curricula riportante le cariche ricoperte e saranno acquisite, in sede di insediamento, le dichiarazioni sostitutive di atto notorio di onorabilità ed indipendenza;

– è stato stabilito in un triennio la durata della carica dell’Organismo di Vigilanza;