Bioplastica e plastica biodegradabile: vediamo le differenze

Negli ultimi anni la plastica e il suo utilizzo sono diventati un argomento largamente discusso e quasi sempre in relazione alla ricaduta che questo materiale ha nell’inquinamento ambientale. Oggetti di plastica come bicchieri, posate, piatti e bottiglie, gettati nell’ambiente senza alcun rispetto, affollano mari, spiagge e ogni angolo del pianeta suscitando giustamente l’indignazione di molti.
La plastica, nella sua forma iniziale o ridotta in microparticelle, diventa così una componente dannosa per l’ambiente con le conseguenze nefaste che ormai conosciamo bene. Del resto, la durata del materiale plastico è, secondo quanto afferma la comunità scientifica, ultradecennale e, per molti oggetti, come la bottiglia, di diverse centinaia d’anni.

Una plastica eco-compatibile: il PLA

Il problema della plastica nell’ambiente ha indotto l’opinione pubblica a ridurre i consumi di polimeri. A fronte di questo trend i produttori di plastica hanno trovato due soluzioni: potenziare il processo e l’organizzazione del riciclo del materiale e la conversione degli oggetti in altro materiale ecocompatibile. Nel primo caso, il settore della plastica ha iniziato un percorso virtuoso, sostenuto dai governi che hanno emanato normative che impongono la raccolta differenziata dei rifiuti. Lo scopo negli anni futuri è di arrivare molto prossimi al 100% di plastica riciclata e operare in un’ottica di economia circolare.
Nel secondo caso, i produttori, grazie alle nuove conoscenze nel campo della sintesi polimerica e alle tecnologie disponibili, hanno immesso nel mercato un nuovo polimero denominato PLA, sigla dell’acido polilattico. Si tratta di una plastica ottenuta dalla polimerizzazione di sostanze come l’amido di mais. Il PLA è noto da tempo per essere il materiale con il quale sono prodotte le borse per la spesa nei supermercati. Recentemente questo polimero è stato introdotto anche nella produzione di prodotti consumabili, come il bicchiere.
Oggi il consumatore trova di fronte a sé un ventaglio ampio di informazioni per le plastiche cosiddette “amiche dell’ambiente”. Tre in particolare, sono le denominazioni che si ritrovano nell’advertising dei prodotti con packaging plastico: bioplastica, plastica biodegradabile e plastica compostabile.
In qualità di operatori nel settore plastico notiamo oggi molta confusione su questo argomento. Vediamo pertanto di far chiarezza sui contenuti specifici di ciascun tipo di eco-plastica.

bioplastica-e-plastica-biodegradabile-maisL’acido polilattico si ottiene dalla polimerizzazione di sostanze come l’amido di mais.

Come produrre bioplastica: due distinzioni

Viene definita bioplastica un tipo di plastica prodotta con materiali di origine biologica e con proprietà biodegradabili e talvolta anche compostabili. È bene specificare queste due ultime caratteristiche per distinguere l’autentica bioplastica da quella plastica commercializzata come tale, ma che in realtà è prodotta con polimeri convenzionali originati da riciclo (es. PET).
Ellepack è tra le aziende che producono bioplastica per specifiche applicazioni nel campo della termoformatura.

Plastica biodegradabile

Si definisce biodegradabile qualsiasi materiale che possa essere scomposto da batteri, luce solare e altri agenti fisici naturali, in composti chimici semplici come acqua, anidride carbonica e metano. La biodegradabilità è dunque la capacità di sostanze e materiali organici di essere degradati in sostanze più semplici mediante l’attività enzimatica di microorganismi. Se questo processo biologico è completo, si ha una totale conversione delle sostanze organiche di partenza in molecole inorganiche semplici quali acqua, anidride carbonica e metano.
Le plastiche biodegradabili non sono necessariamente compostabili e quindi non vanno gettate nella frazione “umido” come rifiuto organico. Le plastiche biodegradabili vanno comunque buttate nella plastica.
In Ellepack proponiamo interessanti soluzioni con applicazioni della plastica biodegradabile, in linea con una sensibilizzazione ambientale continua e con il crescente interesse da parte dei nostri clienti.

Plastica compostabile

La compostabilità è la capacità di una materiale organico di trasformarsi in compost mediante il processo di compostaggio. Tale processo sfrutta la biodegradabilità dei materiali organici di partenza per trasformarli in un prodotto finale che prende il nome appunto di compost. Alcune plastiche classificate come biodegradabili sono anche compostabili. Questa caratteristica, indicata sulla confezione, rende la plastica assimilabile al rifiuto organico e pertanto può essere gettata nella frazione “umido”.
Va detto che il processo di compostaggio per essere efficace, deve avvenire nelle compostiere industriali: impianti appositi per creare ambienti a temperatura e umidità controllate per consentire il processo di dissipazione della plastica.

bioplastica-e-plastica-biodegradabile-marchio

In Ellepack siamo da tempo impegnati per garantire il rispetto dell’ambiente, sia attraverso un’attenta opera di riciclo della plastica, sia attraverso l’utilizzo, quando consentito dalle esigenze tecniche del cliente, di plastiche biodegradabili che compostabili: plastica amica dell’ambiente.