Scopriamo cosa vuol dire “ESD”

Che cos’ l’ESD?

È una scarica elettrica causata dal trasferimento di elettricità statica da un oggetto ad un altro. La carica elettrica si può formare per sfregamento e separazione tra due materiali differenti, ad esempio: per calpestio su pavimenti sintetici, per sfregamento del corpo su indumenti sintetici, per spostamento di contenitori di plastica, per srotolamento di nastro di PVC adesivo.

I fenomeni ESD vengono introdotti dalla carenza oppure dall’eccesso di elettroni sulla superficie di un corpo e, conseguentemente, la struttura atomica interessata può definirsi elettrificata negativamente oppure positivamente.

I corpi elettrificati esibiscono un potenziale ESD sulla loro superficie e possono influenzare i corpi prossimi e/o adiacenti attraverso il campo elettrostatico generato.

Quanto sopra può rappresentare un rischio notevole in diversi processi produttivi i quali si sono ulteriormente ampliati attraverso l’evoluzione tecnologica e la miniaturizzazione.

Inizialmente i fenomeni ESD hanno influenzato i processi industriali esposti alla sicurezza e, di fatto, fino a pochi decenni fa, i principali problemi ESD erano legati alla possibilità di innesco e alla conseguente esplosione in funzione della natura del prodotto impiegato nei processi produttivi: nei settori ospedalieri e in aree militari associate alla presenza di gas, di infiammabili e derivati dal petrolio (inclusa la movimentazione via mare/terra e le fasi di manutenzione e rifornimento).

Altri settori dell’industria tradizionalmente coinvolti erano quelli esposti all’attrazione di materiali e polveri quali quello chimico e quello tessile, i quali vengono normalmente gestiti attraverso l’impiego di sistemi attivi (apparati ionizzanti). La tematica, inoltre, era considerata in sede di progetto di buona parte dei mezzi di trasporto realizzati per settore aeronautico e spaziale.

All’inizio degli anni ’60, con l’avvento dell’industria elettronica, il fenomeno ESD divenne estremamente critico sia nelle fasi di progetto sia in quelle di manipolazione e movimentazione.

Oggi sono sempre più utilizzati materiali plastici termoformabili con cui ottenere contenitori o vassoi customizzati per la movimentazione di prodotti elettronici. I vassoi termoformati con sedi adeguate per alloggiarvi il prodotto, vengono inseriti in cassette ESD standard che si possono facilmente trovare in commercio.

Caratteristiche diverse a seconda dell’utilizzo e delle finalità del prodotto richiesto: conduttivo, dissipativo o anti-statico.

Per informare gli utenti delle caratteristiche dell’imballo la normativa ha stabilito di marcare gli imballaggi ESD, inoltre il simbolo viene accompagnato dalle lettere:

S = schermante verso le cariche elettrostatiche;

D = Elettrostaticamente dissipativo;

C = Elettrostaticamente conduttivo;

L = Elettrostaticamente antistatico: con bassa generazione di cariche (low charging).